Pagina pubblicata in data
16 gennaio 2024
Aggiornata il 17 gennaio 2024
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"...forza, il meno è fatto!".
Questa è la frase, contenuta nella dedica, che apre il libro curato da Andrea Brighi: Taijiquan – Compendio sugli stili Chen e Yang.
Ho letto il libro (nella foto di copertina la mia copia) con la consapevolezza che non è solo il frutto della ricerca condotta dal maestro Gianluca Ballarin, ma è anche il segno fisico e tangibile di una fratellanza marziale, di un’amicizia.
Della storia di Gianluca mi ha colpito il trasporto con cui persone come Andrea Brighi, Mario Antoldi, Roberta Clara Fontana lo hanno affiancato e continuano tutt’ora nell’aiutarlo ad affrontare le conseguenze dell’ictus che lo ha colpito.
Un esempio vero e tangibile di quello che le arti marziali insegnano e da cui abbiamo solo da imparare.
Il 道 dào, la via, è una ricerca, una ricerca non solo teorica, ma che deve dare frutti nella vita di tutti i giorni, e come scrive Andrea nell’introduzione: "se hai la fortuna di incontrare una Via viva... abbracciala e percorrila... abbiamo poco tempo, assicurati sempre che ciò che pratichi appartenga ad una Via viva".
Il percorso di studio svolto da Gianluca Ballarin mi è molto affine. Appassionato come me alla storia e all’origine della disciplina del 太極拳 tàijí quán.
Una disciplina che nel suo nome porta il principio supremo del daoismo, il 太極 tàijí.
Non è possibile, quindi, comprendere le radici del 太極拳 tàijí quán senza comprendere che cosa è il daoismo, un qualcosa che la lingua italiana non è in grado di definire con una parola. Religione? Filosofia? Si, ma allo stesso tempo nessuna delle due.
Interessante la riflessione contenuta nel secondo capitolo del libro sul significato della parola 武術 wǔshù, il cui significato primigenio è quello di porre fine all’uso delle armi, anziché provocare dei conflitti (lascio alla tua curiosità la spiegazione).
Il lavoro non tralascia il tema del ruolo dei maestri e del "problema" della superiorità fra le scuole, problema che qui in Italia, visto il nostro "attaccamento italico" al tema del campanilismo, conosciamo, purtroppo, molto bene.
Per quanto sintetiche le ultime pagine del secondo capitolo del libro, sono estremamente ricche di informazioni e precise nel descrivere la storia della famiglia 陳 chén e della famiglia 楊 yáng.
È il terzo capitolo, a mio parere, quello più interessante. Un capitolo dedicato ad analizzare la metodologia di trasmissione della disciplina del 太極拳 tàijí quán. Qui il compendio assume tutto il suo lavoro di “sintesi precisa e puntuale”.
Dallo studio della posizione dell’albero, lo 站樁 zhàn zhuāng, passando per la respirazione, le sei armonie e così via.
Questo capitolo l’ho letto e riletto più volte. Fondamentale per una persona che inizia a studiare il 太極拳 tàijí quán. Che come sempre, non è di facile comprensione. Ma non per una mancanza di chiarezza espositiva. Sappiamo che il 太極拳 tàijí quán va vissuto e sentito sulla propria pelle, nel profondo del corpo. Solo dopo questo tipo di esperienza i principi descritti si svelano in tutta la loro bellezza.
Il compendio è un libro snello, un vero e proprio concentrato sul 太極拳 tàijí quán. Che va acquistato non solo per avere uno strumento di studio, ma anche perché il ricavato della vendita del libro è destinato a sostenere le cure e la riabilitazione del maestro Gianluca Ballarin.
Se è vero che gli artisti marziali e le artiste marziali di tutto il mondo sono un’unica grande famiglia, credo che sia naturale intervenire in aiuto di un fratello in difficoltà.
Quindi "...forza, il meno è fatto!".
Pratica la tua conoscenza.
實踐真知
shíjiàn zhēnzhī
Francesco Russo
BREVE PROFILO DELL'AUTORE
Francesco Russo, consulente di marketing, è specializzato in consulenze in materia di "economia della distrazione".
Nato e cresciuto a Venezia oggi vive in Riviera del Brenta. Ha praticato per molti anni kick boxing raggiungendo il grado di "cintura blu". Dopo delle brevi esperienze nel mondo del karate e del gong fu, ha iniziato a praticare Taiji Quan (太極拳tàijí quán).
Dopo alcuni anni di studio dello stile Yang (楊式yáng shì) ha scelto di studiare lo stile Chen (陳式chén shì).
Oggi studia, pratica e insegna il Taiji Quan stile Chen (陳式太極拳Chén shì tàijí quán), il Qi Gong (氣功Qì gōng) e il DaoYin (導引dǎoyǐn) nella propria scuola di arti marziali tradizionali cinesi Drago Azzurro.
Per comprendere meglio l'arte marziale del Taiji Quan (太極拳tàijí quán) si è dedicato allo studio della lingua cinese (mandarino tradizionale) e dell'arte della calligrafia.
Nel 2021 decide di dare vita alla rivista Spiralis Mirabilis, una rivista dedicata al Taiji Quan (太極拳tàijí quán), al Qi Gong (氣功Qì gōng) e alle arti marziali cinesi in generale, che fosse totalmente indipendente da qualsiasi scuola di arti marziali, con lo scopo di dare vita ad uno strumento di divulgazione della cultura delle arti marziali cinesi.
一口氣。一套太極拳。一個世界。
Yī kǒuqì. Yī tào tàijí quán. Yīgè shìjiè.
龍小五
Un solo respiro. Una sola sequenza di Taiji. Un solo mondo.
龍小五
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